Steven Paul Jobs nasce il 24 febbraio 1955 in California, e i genitori, due giovani studenti universitari, lo danno in adozione a Paul e Clara Jobs.
Dimostra sin da piccolo di essere portato alle materie scientifiche, e si diploma a 17 anni alla Homestead High School di Cupertino; quindi si iscrive al Reed College di Portland per specializzarsi in informatica, la sua principale passione, ma presto abbandona gli studi: inizia a lavorare in Atari come programmatore di videogames.
Guadagnato il necessario, fa un viaggio in India, e al ritorno, nel 1974, coinvolge il suo ex compagno di liceo e amico Steve Wozniak, nella fondazione di Apple Computer, con sede nel garage di casa: con la “mela” i due muovono i primi passi verso la fama nel mondo informatico, grazia a modelli di microcomputer avanzati.
L’ascesa al successo però spesso comporta ostacoli: Wozniak ha un incidente aereo nel 1983, dal quale si salva senza ferite, ma sceglie di lasciare Apple per vivere la sua vita in altro modo; lo stesso anno entra a far parte della società il presidente della Pepsi, John Sculley: questo accordo sarà fatale per Jobs, perché con l’insuccesso di Apple III, viene estromesso dal consiglio amministrativo Apple.
Il programmatore però non si arrende: con tenacia e forza riparte da zero e fonda la Next Computer e poco dopo compra la Pixar. Alla fine la sua presenza, la sua capacità e la sua geniale intuizione sono richieste di nuovo dalla Apple. Jobs introduce sul mercato l’iMac, innovativo computer All-in-one, che salva dal fallimento la casa americana, e apre la pista a nuovi prodotti.
Steve Jobs viene colpito nel 2004 da una forma rara di cancro al pancreas, dalla quale si riprende, ma i segni di una nuova malattia si manifestano dopo quattro anni, e nel 2009 lascia i suoi poteri di amministratore delegato. Torna al lavoro e calca nuovamente il palco nel giugno 2009, quando presenta il rinnovo dell’intera gamma iPod. A gennaio 2010 presenta la sua nuova scommessa: iPad. Il 5 ottobre 2011 la sua lunga lotta contro il cancro termina: Steve Jobs, una delle figure più importanti e significative dell’era digitale, muore, lasciando all’umanità tecnologie che hanno aiutato e migliorato la vita di ogni uomo.
Morena Serapilha D’Horta, 5A Ls
“Siate affamati. Siate folli”: questa frase venne detta da Steve Jobs, lo scomparso fondatore di Apple, ai neo-laureati dell’università di Stanford.
Con “Siate affamati” intendeva dire di non sentirsi mai sazi di quello che conquistiamo o che ci circonda, e aver sempre voglia di scoprire qualcosa di nuovo.
“Siate folli” significa non appiattirsi sui luoghi comuni e sulla strada della semplicità e della ragione comune, ma dare corpo anche alle idee più pazzesche per realizzare nuove conquiste e soluzioni di vita.
In effetti queste parole sono state la conclusione di una vita piena di rischi e follie, ma anche di molte delusioni: la più grande furono le dimissioni dalla Apple. Da questo “addio” è nata la Next Computer, ed è arrivato l’acquisto della Pixar, che sarebbe diventata una delle più grandi case di animazioni computerizzate: il primo film sarà “Toy Story – Il mondo dei giocattoli”.
Tornato alla Apple nel 1997 Jobs ha cominciato a cambiare e a influenzare la vita delle persone con le sue invenzioni: ha creato il primo iPod e iTunes, un software con cui è possibile ascoltare musica e acquistarla attraverso il servizio online iTunes Music Store.
Nel 2007 ha creato il primo iPhone e quindi il primo tablet computer targato Apple: l’iPad.
Filippo Bonetali, 4A Ls
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